Irrigazione

La produzione agricola della regione Lombardia si colloca da sempre ai primi posti in Italia e nel mondo. Un successo da ricondurre a molteplici ragioni, tra cui l’efficiente organizzazione delle aziende agricole lombarde e l’adozione di tecniche e macchinari all’avanguardia. Fattori importanti, certo, ma che da soli non bastano a spiegare un risultato d’eccellenza. A fare davvero la differenza è la presenza di una rete per l’irrigazione efficiente e capillare, grazie alla quale la Lombardia può vantare la maggior superficie irrigua della penisola.

Ed è qui che entra in gioco il Consorzio: ogni giorno assicuriamo a circa 25.000 consorziati le portate d’acqua richieste, al momento giusto e alla “bocca” giusta. Le modalità di distribuzione dell’acqua variano, adattandosi alle caratteristiche del terreno e alle diverse colture: prevale quella a scorrimento, ma per il riso, ad esempio, si preferisce la sommersione. Riso e mais sono, del resto, gli indiscussi protagonisti delle campagne lombarde: qui hanno trovato condizioni di crescita ideali, grazie a una combinazione perfetta di clima e terra ricca di nutrimento.

Ma l’acqua, distribuita per uso irriguo non “dà da bere” soltanto in 116.000 ettari di campi, contribuisce in modo decisivo anche alla ricarica della falda freatica, che a sua volta serve ad alimentare risorgive e fontanili, in un circolo virtuoso che concorre a delineare il profilo unico della nostra pianura. Per mantenere elevati livelli di efficienza, un sistema idrico complesso com’è quello gestito da ETVilloresi richiede una manutenzione attenta e costante. Vengono dunque previsti dei periodi di asciutta, parziale o totale, dei canali che consentono di realizzare gli interventi in armonia con il ritmo stagionale delle colture.

Inoltre sempre più, negli ultimi anni, i cambiamenti climatici stanno fortemente condizionando le disponibilità d’acqua. Il Consorzio sta dunque progressivamente adottando specifici piani per situazioni di carenza idrica, contenenti le misure da attuare per prevenire e mitigare gli effetti di eventuali severe riduzioni di disponibilità di risorsa e tutelare quanto più possibile le produzioni agricole.