
Osservatorio ANBI sulle risorse idriche – L’Italia spaccata in due
10 Ottobre 2025

ANBI ha diffuso, in questi giorni, il consueto report settimanale dell’Osservatorio sulle risorse idriche, dove in primis ha trovato spazio il ricordo di Paolo Sottocorona, il celebre meteorologo venuto a mancare lo scorso 8 ottobre. L’anno idrogeologico 2024-2025 consegna l’immagine di un’Italia divisa in due con un Nord ricco d’acqua e un Sud troppo di frequente alle prese con la siccità e dove ‘pioggia’ significa sempre più spesso ‘nubifragi’. “Questi eventi estremi, soprattutto quando si manifestano in territori segnati da una lunga insufficienza di precipitazioni ed in mancanza di adeguate infrastrutture idrauliche – commenta il Presidente ANBI Francesco Vincenzi – rappresentano un crescente pericolo idrogeologico e non incidono sul riequilibrio del bilancio idrico, perché i terreni aridi, risultando meno permeabili, favoriscono il rapido e talvolta devastante ruscellamento dell’acqua verso il mare.” Le regioni del Nord hanno registrato fenomeni pluviometrici significativi anche a settembre, centrando veri e propri record se si considera la pioggia caduta (come i mm. 340 riversatisi sull’Alessandrino in 10 ore o i mm. 220 su Seveso, che hanno inondato i Comuni dell’hinterland a nord di Milano in sole 7 ore). I grandi laghi nel settentrione del Paese sono ancora ricchi d’acqua e con livelli idrometrici ben più alti della media storica: Verbano pieno al 94,7%, Lario al 70,6%. Benaco al 61,4% e Sebino al 59,3% (fonte: Enti Regolatori dei Grandi Laghi). In calo invece risultano le portate del fiume Po, che scende sotto i valori medi del periodo (a Torino -47%, Piacenza -18%, a Pontelagoscuro -5% ca.). In Lombardia le riserve idriche superano al momento i 1803 milioni di metri cubi (+29% sulla media storica), segnando quasi +9% sull’idricamente fortunato anno 2024.